Siviglia, la città che non dorme mai

Dicono che almeno una volta all'anno si dovrebbe visitare un posto sconosciuto, mai visto, e cogliendo per la seconda volta in un mese questo consiglio mi ritrovo in un freddissimo Gennaio con l'opportunità di scegliere (in tutta fretta) un luogo accogliente che per cinque bellissimi giorni, ci ospiterà, togliendoci dal freddo che attanaglia la pianura padana. E così complice un volo low cost che sembra capitato ad hoc, ecco arrivare la mail di Ryanair con i biglietti acquistati..destinazione Siviglia!

Cattedrale by night, vista dalla terrazza dell'hotel
Partiti giovedì 19 gennaio arriviamo nell'assolata e accogliente cittadina andalusa nel primo pomeriggio e sbrigate le formalità di check-in in hotel (Hotel Murillo), usciamo immediatamente per non perdere le ore di luce rimaste. Prendiamo confidenza con le strette stradine del barrio de Santa Cruz, dove si trova il nostro alloggio ed ex ghetto ebraico, ora cuore pulsante della città e posizione invidiabile per visitare il centro storico. Ci perdiamo tra viottoli pieni di ristoranti e negozi e decidiamo di  iniziare questo viaggio, godendoci un fantastico tramonto in Piazza di Spagna. Le dimensioni notevoli della piazza e la particolarità della stessa ci fanno scattare decine di fotografie, con la sua architettura neo moresca cattura l'attenzione del visitatore, rapisce lo sguardo grazie alle ceramiche variopinte che la illuminano, il canale che la circonda, addirittura navigabile, le sue torri di chiaro richiamo arabescante. Ogni nicchia, fontana, ponte o arco della struttura ha un richiamo alla Spagna stessa, alle sue città e alle sue province. Un'immensa opera dedicata al paese.
Piazza di Spagna


Lasciato questo luogo di grande bellezza, ci concediamo un caffè e cerchiamo un posto dove pranzare, visto che presi dalle novità, ci siamo completamente dimenticati dell'orario. Dopodiché ci limitiamo a gironzolare per il centro, prendendo confidenza con la città e il suo centro storico,  tra spettacoli di flamenco improvvisati e carrozze di cavalli che circondano la grande Cattedrale e rientriamo in hotel per prepararci alla serata. Dopo un'ottima cena a base di tapas, stremati ci ritiriamo per recuperare qualche ora di sonno.

La mattina successiva decidiamo di visitare per prima cosa la Cattedrale e la sua torre campanaria la Giralda (visita 12 euro esclusa audio guida), simbolo stesso della contaminazione profonda di quest'area, costruita sui resti di una moschea, è un intricato miscuglio di stili che spaziano da quello almohade, originario, al rinascimentale e barocco, nonostante venga considerata gotica, i diversi interventi in secoli differenti hanno fatto si che la struttura porti i segni di tutti i periodi storici. All'ingresso è possibile vedere una copia del Giraldillo la statua di 4 mt che sormonta la sommità della Giralda.

Ingresso Cattedrale e Giraldillo
All'interno si trovano i resti mortali del navigatore Cristoforo Colombo, e la sontuosità che tutta la struttura emana lascia senza fiato. La cattedrale è la terza in ordine di grandezza dopo La Basilica di San Pietro di Roma e St Paul's Cathedral di Londra e leggenda narra che i costruttori della Cattedrale abbiano dichiarato di voler costruire una chiesa talmente bella e grandiosa da far si che chi la vedesse li considerasse pazzi.

Interno della Cattedrale
Dopo aver vagato, a bocca aperta, con la nostra audio guida per quasi due ore all'interno, saliamo le fatidiche 34 rampe che ci separano dalla sommità della Giralda, il punto più alto della Cattedrale, e ci godiamo la vista stupenda sulla città.

Vista città dalla Giralda







Prima di lasciare la Cattedrale scattiamo qualche foto nel Patio de los Naranjos, ex porticato interno alla moschea che ha a tutti gli effetti svolto il ruolo di chiostro, luogo di relax che come suggerisce il nome è pieno di alberi ricchi di arance.

Patio de Los Naranjos

Per continuare sul filo dell' architettura araba, decidiamo di visitare i Reales Alcàzares (visita 9 euro), i palazzi reali ideati e costruiti in pieno stile mudéjar ma commissionati da un principe cristiano, sono una meravigliosa rappresentazione di ornamenti orientali, aree di pace e tranquillità, grandi giardini e sale riccamente decorate. Un insieme si contraddizioni che rendono il posto veramente affascinante.

Reales Alcàzares

Reales Alcàzares







Lasciamo i Reales Alcàzares per una pausa pranzo e nel tardo pomeriggio visitiamo velocemente l'Archivio General de Indias (ingresso gratuito) poichè è quasi orario di chiusura. 
Bellissime sale ospitano i documenti che narrano i commerci intercontinentali e la scoperta casuale dell'America, merita una visita per la curiosità che emana, ma è un luogo relativamente piccolo.



Archivio General de Indias
Vista de la Torre dell'Oro

Gironzoliamo ancora per il grande centro scattando foto a destra e sinistra e proseguendo verso il Guadalquivir ci fermiamo ad ammirare la Torre dell'Oro (visita 3 euro), eretta intorno al 1220, un tempo realmente ricoperta da ceramiche dorate ed adibita ad uso difensivo, la fortezza che sembra far la guardia alle placide rive del fiume ora ospita il Museo Naval. Salire sulla sommità della torre regala bellissime fotografie e riflessi cangianti grazie al sole che si specchia nell'acqua che scorre al di sotto.





Non contenti continuiamo imperterriti a camminare fino ad arrivare in Plaza Nueva e all' Ayuntamiento della città, e ci mescoliamo al trambusto di gente che immancabilmente si sposta in questa città. 

Plaza Nueva
Infatti la cosa migliore che il visitatore può fare a Siviglia è perdersi, non scegliere una meta e lasciarsi guidare dallo stile e dalle abitudini della gente del luogo, che ama mangiare all'aperto, stare in piazza a chiacchierare o far tardi e cosi anche noi ci lasciamo avvolgere da questa meravigliosa abitudine. Rientriamo in hotel come sempre solo per prepararci e usciamo come veri andalusi non prima delle dieci di sera per la nostra immancabile razione di tapas. Ci sposteremo nella famosa zona dell' Alameda de Hércules nel quartiere della Macarena, qui decine di dehors si susseguono l'uno dopo l'altro e scegliere è quasi impossibile! Dopo cena inevitabile un'altra camminata tra la gente che in questa parte della città si ritrova a tutte le ore.
Il sabato mattina abbandoniamo il centro città per visitare l'isola de la Cartuja, che prende il nome dal Monasterio de la Cartuja che per secoli ha ospitato viandanti e monaci, nonché guerrieri, e per anni lasciato in stato di abbandono. Il recupero dell'area è avvenuto nel 1982, e in occasione di Expo '92 il monastero ha ospitato il padiglione reale. Ora questa è la sede del Centro Andaluz de Arte Contemporaneo. 
Monasterio de la Cartuja

Centro Andaluz de Arte Contemporaneo
Consiglio di arrivare in taxi oppure con la linea C1 o C2 e scendere alla fermata Americo Vespucio. Il sabato l'ingresso è gratuito e se non siete particolarmente interessati all'arte contemporanea e volete un angolo di tranquillità, la troverete qui. L'area di per sé non ha grandi attrazioni e finita la visita potrete camminare per ritornare verso il centro. Ed è quello che scegliamo di fare noi, incamminandoci superiamo uno degli immancabili ponti che collegano le varie zone della città e ci ritroviamo in Plaza de Armas, che è anche una delle stazioni autobus principali della città, e cerchiamo nella zona un posticino dove pranzare. Nel pomeriggio decidiamo di continuare in tranquillità la nostra visita e ritorniamo lungo le rive del Guadalquivir e acquistiamo i biglietti per una mini crociera sul fiume. Ci godiamo il sole caldo, la vista della città da un'altra prospettiva e ci rilassiamo cullati dal rumore dell'acqua.

Navigazione sul Guadalquivir
Sbarcati ci incamminiamo verso la zona della Macarena, trasportati come sempre dal flusso inarrestabile di gente che gironzola tra shopping e aperitivi e arriviamo in Plaza de la Incarnacion e ad una delle opere qui più discusse, il Metropol Parasol, un'architettura moderna, di rottura che mal sopportano i cittadini, nonostante si trovi in una delle zone più vivaci ed eclettiche della città. La sua strana forma ricorda un grande parasole appunto, ospita al suo interno l'Antiquarium e nonostante tutto credo che renda l'atmosfera unica nel suo genere. La giornata è già quasi finita, cene tipica come sempre e poi hotel.

Metropol Parasol
La domenica mattina dopo innumerevoli disavventure, riusciamo finalmente a noleggiare un'auto e ci spostiamo verso un'altra bellissima città andalusa. Cadiz, che ci accoglie con la brezza dell'oceano e i raggi caldi di un sole che fa da contorno ad una giornata di festa, infatti si festeggia l'inizio del carnevale di Cadiz. Una folla incredibile di gente, riempie i vicoli stretti di questa cittadina di mare, banchetti di ogni tipo offrono al viaggiatore, tapas, dolci, pesce e tanto tanto tanto alcool!bellissimo il Paseo Marìtimo de Cadiz, dove i residenti hanno allestito per l'occasione veri e propri banchetti fai da te, dove intere famiglie banchettano tra musica e mare. Meritano una visita la Catedral e le piazze centrali della città. Non ci siamo soffermati molto sui particolari storici qui, semplicemente ci siamo lasciati trasportare per l'intera giornata dal vortice di festeggiamenti, godendoci a fine giornata uno stupendo tramonto sull'oceano. Rinfrancati dalla vista del tanto amato oceano rientriamo a Siviglia per la cena e l'immancabile passeggiata nel centro.

Cadiz 


Cattedrale di Cadiz
Vicolo Cadiz
















Giungiamo così all'ultimo giorno di permanenza, ma a dir la verità questa città offre ancora moltissimo e noi abbiamo a disposizione ancora l'intera giornata e quindi prendiamo un bus (linea C2 vicino al centro) e raggiungiamo quella che giudico una vera chicca ovvero la Basilica de la Macarena dedicata alla Virgen Esperanza Macarena, la più venerata nella Semana Santa e di una bellezza che lascia interdetti. 

Entrando si resta colpiti dalla sontuosità a Lei dedicata in uno spazio relativamente piccolo. Imperdibile. 
Basilica de la Macarena

Altare de la Virgen




















Lasciata questa meraviglia scattiamo qualche foto alle antiche mura almoravide che un tempo cingevano la città e riprendiamo il bus che ci porterà nei dintorni del Puente de Isabel II che conduce ad un quartiere di Siviglia dal forte spirito indipendentista ovvero Triana.

Questa zona collegata appunto mediante il ponte, offre oltre a lunghi di interesse storico e religioso anche eccellenti ceramiche ed un
tipico mercato coperto il Mercado de Triana.
Visitiamo il mercato pur senza acquistare nulla, perchè perdersi tra i venditori che espongono le loro merci, tra gli odori e i colori, resta qualcosa di unico. 

Non pranziamo al suo interno perchè il sole splende caldo e quindi mangeremo nella via principale del quartiere godendoci il calore della giornata.


Ci resta poco tempo e quindi dopo una veloce visita al vecchio vicolo del Callejon de la Inquisicion, (antico arco che se attraversato nel medioevo rendeva sospettabili di eresia e quindi condannabili al rogo, ora semplice passaggio per raggiungere le rive del fiume), e qualche acquisto per regali e souvenir, rientriamo in hotel per ritirare i bagagli e prendere il bus (linea EA) che ci riporterà in aeroporto. 

Il volo Ryanair parte puntuale alle 20.15, porto con me oltre ai vari acquisti anche la calma di una città con tante diversità ed una certezza, la fiera indipendenza della loro unicità. A presto Andalusia, a presto Siviglia, con tanti tuoi segreti ancora da scoprire.





CONVERSATION

0 commenti:

Posta un commento

Back
to top